Thursday 3 October 2013

Standby



La tenda sostiene a fatica le granate d'acqua. La pioggia si fa più fredda di giorno in giorno, ed i mantra masticati in un disperato tentativo di restare sveglia avrebbero bisogno di una passata d'olio. Cigolano.

Ho sangue fra le mani
da sempre

Eamon Taylor le ha ordinato cinque ore di sonno. Lei ha chiuso l'occhio e continuato a lavorare con l'altro. Uragani di cenere hanno devastato lo spazio immobile. Sente le grida, spegne il cortex. Lascia gli incubi agli ammiragli, ai capitani. Prende ferita per ferita, perchè non può ricucirne più che una alla volta.

Ho sangue fra le mani
da sempre

L'hanno piazzata al delta di un fiume chiedendole di fermare l'acqua con un secchio.
Da sempre.

Dorme da sola la notte, adesso. Nessuno è abbastanza coraggioso da bussarre alla sua schiena di granito. Nessuno abbastanza insolente da scaldarle la periferia del cuore, su questa nave così vecchia, così estranea. Nessuno abbastanza vicino da provarci.

Ricorda l'esatta inclinazione degli angoli della sua bocca. Cinque virgola sette gradi. E' l'inizio del sorriso dei santi, le avrebbe spiegato Eamon Taylor, se lei non si fosse seppellita sotto un un camice di silenzio ed un mare di bisturi galleggianti. Piovono monete, pensa, mentre fissa il telo della tenda tremare, mentre inpira l'odore di croste, alcol e fango.