Monday, 22 July 2013

Life's a game made for everyone


 

Mordecai Adler e Renee Bolivar percorrono il sentiero lungo il fiume Thasoan, che porta via l'acqua sporca della polvere di guerra che da poche settimane ha finito di depositarsi su Timisoara. Sembrano i protagonisti di una leggenda rimmer il cui titolo includa un gigante, una bambina ed una teiera magica. Thiago ed Anchorage li precedono, azzuffandosi ogni due metri, rotolandosi nella terra rossa, mugolando ed abbiando informazioni geografiche. Helena esplora la zona dall'alto, appesa centinaia di metri sopra le loro teste.
-Oggi ho riparato due dita, un fegto, un polmone, tre gambe rotte e ho anche preparato pranzo.
Bolivar guarda il proprio dito rotto ma decide di non allungare la lista. Lo mette in tasca (senza pensare) quindi inghiotte un mugolìo roco di dolore.
-Cosa?
Alder volta il capo verso di lui e dal movimento qualcuno potrebbe pensare lo abbia girato di trecentosessanta gradi come i gufi. Bolivar lancia un'occhiata ad Helena.
-Ahm.. Eh. Dici..Dici che lo vede prima di noi?
Mordecai lo fissa con l'aria impietosa di un insegnante mai rassegnato.
-Renee Bolivar, Helena ha su di noi un vantaggio visivo di circa tre virgola settantasette miglia.
-Mmmh..immagino fosse un si?
Si stringe nelle spalle. Mordecai evita conferme superflue.
-Quante casse hai spostato oggi Renee Bolivar?
Bolivar la guarda con lo smarrimento che un mulo da trasporto assumerebbe se improvvisamente venisse piazzato a fare il contabile.
-Ahm. Taa..tante? Tipo.. parecchie. Più di..
Tira il dito rotto fuori dalla tasca per contare il suo operato poco quantificabile.
-Ti sei rotto il dito.
Gli occhi blu si staccano dalla matassa confusa di numeri.
-Cos..
-Ti sei rotto il dito, Renee Bolivar.
Bolivar osserva il dito in cerca di informazioni. Il dito non gli risponde.
-Ahmmm..mmh. Mh.
-Ti riparerò il dito.
-Mh. Aye. Cioè.. Si grazie.
Resta con il dito appeso a mezz'aria incerto sul dove reinfoderarlo. Dopo tre secondi lo usa per aggiustare il jackhammer in scivolata giù dalla spalla e sopprime un nuovo mugolìo sofferto.
Il canyon si apre davanti a loro, rivelando una sagoma scura nella polvere del mezzogiorno. Helena lancia un grido acuto, richiamando l'attenzione dei due soldati. Anchorage rizza le orecchie ed allenta le fauci, lasciando andare la coda di Thiago. Due secondi, quindi si lancia in una corsa all'impazzata verso Eamon Taylor, le orecchie indietro a puntare come radar verso i padroni lentissimi, e la lingua di fuori. Il capitano Taylor viene investito dalla palla di pelo e gioia, ma dopo qualche istante viene distratto dall'avvicinamento di Mordecai e soprattutto dal palo di due metri che la accompagna. Si rialza prontamente, aggiusta la borsa di pelle che porta in spalla e si spazza un poco le spalle della camicia. Tiene la testa alta, come se gliel'avessero attaccata sulle spalle col cemento armato.
-Quello è il capitano Eamon Taylor.
Adler indica il capitano.
Renee, avendo intravisto i movimenti di Taylor, lo imita alla meno peggio, pulendosi il palmo della mano sui pantaloni. Si fermano a circa un metro di distanza, senza aprire bocca. Attimi di disagio (per Renee). Occhiate incrociate. Renee tira su con il naso. Taylor si schiarisce la gola. Adler incrocia le mani dietro la schiena.
-Questo è Renee Bolivar. Prende pugni al posto mio.
Taylor sposta lo sguardo chiaro su Renee. Lo squadra da capo a piedi. L'angolo della bocca fatica a non cedere, ma il movimento rapido delle narici l'ha già tradito.
-Ahmr. Si, allora eviterò di dartele di santa ragione stavolta eh? E' uno scherzo.
Mordecai annuisce soddisfatta, senza spezzare l'ombra di un sorriso. Renee inghiotte una mezza risata, mentre gli occhi blu si allargano nel riconoscere la parlata larga del proprio pianeta. Lancia uno sguardo a Mordecai, che non l'ha informato della provenienza del capitano. Riporta lo sguardo su Taylor. Indica Mordecai. Indica Taylor.
-Ahm..mma..E' di Blackro.Sei di Blackrock?
Taylor allarga un sorriso infidamente simpatico. Gli allunga la destra.
-Dalle retrovie di Oracle ah?
Bolivar si illumina come un ragazzino ed annuisce, stringendogli la mano con forza.
-Ehh.. Se avessi saputo che avremmo incontrato gente del nord..Eh. Mi sarei vestito meglio.
Taylor allarga il sorriso, respirando l'aria di casa, colpito ma non ancora affondato.
-Io sono di Spartaca.
Mordecai annuisce convinta. Taylor e Bolivar si guardano. Silenzio.
-Mi hai convocata, Capitano.
Renee fissa Thiago, a caccia di farfalle selvagge.
-Dev..Devo..
Indica il cane.
-Devo. Oehm. Prendere il cane. Eh? Torno subito.
Si allontana discreto come un bisonte delle steppe.
-Ti ho convocata, si.
-Hai disubbidito ai tuoi ordini.
-Bhe, sono i miei ordini.
-Però sto disubbidendo anche io agli ordini. E non sono i miei ordini.
-Gli ordini non valgono più, Kay. I Freedom Gunners sono stati sciolti.
C'è una caduta invisibile delle spalle. Qualche millimetro che condensa la fine di qualcosa, l'inizio di qualcos'altro, la sconfitta, la vittoria.
-Non sei più il capitano dei Freedom Gunners, Eamon Taylor.
-No. Sono il capitano del sesto Array della Confederazione.
-E tutto l'equipaggio è stato inglobato nell'Array?
-Ahm. E' una lunga storia. Diciamo che abbiamo approfittato della riorganizzazione per dividere gli elementi non compatbili.
-Avete mandato via i chinos.
Taylor sgrana un poco gli occhi.
-N..no, no no. Ci siamo divisi, ecco.
Mordecai annuisce.
-Ti hanno lasciato da solo?
Eamon incassa il pugno mentale nello stomaco, sputando un fiotto d'aria con un sorriso. Scrolla la testa.
-Sono a capo di molta gente nuova, mettila così.
-Va bene.
-..So. Ci hanno piazzati al controllo di confine fra Boyd's e Phoenix. Il Martes pattuglia i confini interni.
Il capo della minispartiana si alza verso di lui, un guizzo opacamente e discretamente speranzoso negli occhi.
-Posso tornare?
Taylor sgrana un poco gli occhi. Deglutisce, indietreggia di un passo come se potesse sfuggire a tutte le aspettative appese nello sguardo del medico. Si gratta la testa. Guarda la figura di Bolivar agitarsi in lontananza.
-No, soldato Adler.
Bofonchia dopo qualche istante fissandosi le scarpe.
-Cosa?
-Ho detto di no, soldato Adler.
Preme sulla voce una severità fin troppo sforzata, appendendoci parole prima che Mordecai possa replicare di nuovo.
-Voglio che porti al tuo capitano le coordinate e le chiavi d'accesso della base di Embla.
Le spalle del medico si sono irrigidite. Lo sguardo continua a scavare imperturbabile dentro la testa di Taylor, le spalle dritte e le mani ancora giunte dietro la schiena.
-Agli ordini, capitano Eamon Taylor.
Il capitano Eamon Taylor guarda con fermezza oltre le spalle di Mordecai e sfila la borsa, porgendola alla donna. Lei riceve, la sistema sulla spalla sottile, fissandone gli occhi sfuggenti.
-Non sono..Sicuro delle condizioni. Potrebbe essere inservibile. Potrebbero volerci troppe riparazioni. Sono.. Bhe, lo sai. Sono due anni che non ci mettiamo piede.
-Dopo Lee Hayes.
Eamon Taylor digrigna i denti, nemmeno Mordecai fosse munita di guanti da boxe invisibili. Annuisce.
-Dopo Lee Hayes.


 Il silenzio stagna come una coperta troppo pesante forzata addosso una calda notte d'estate.
-Riferirò le coordinate e consegnerò le chiavi d'accesso della base di Embla al capitano Jack Rooster.
Annuisce, tranciando i fili ancora appesi fra una mano e l'altra, fra una mente e l'altra. Indietreggia di un passo, imitata da Anchorage e dal suo sguardo sperso. La mano vola alla fronte, il tacco destro sbatte contro il sinistro.
-Orders!
Ma di altri ordini non ne arrivano. Resta la caraffa di parole ingoiate a forza e ricacciate sotto le costole.
-Free to go.
Eamon Taylor indietreggia di un passo a sua volta. Osserva la figura lontana di Renee.
-Saluta..il tuo amico.
Non le lascia il tempo di rispondere. Volta le spalle e ripercorre la sua porzione di canyon, cercando di allungare i metri di polvere fra sè ed il medico. Mordecai ne osserva la sagoma diventare sempre più sottile, ed infine ondeggiante.
-L'ho preso!
La voce di Bolivar la porta a voltarsi verso il rocker, che sta tornando sbrodolante dal fume, Thiago altrettanto fradicio fra le braccia.
-Ancora..ancora tipo.. due.. e poi c'erano le rapide!
Ansima sorridente, fiero del salvataggio. Lo lascia a terra, ed il botolo gli si scrolla addosso prima di fiondarsi verso Adler. Renee si scrolla, e solo quando ha fermato la testa s'accorge della sparizione del capitano Taylor. Fissa il medico in modo interrogativo, apre la bocca ma prima che possa parlare Mordecai ha già deciso la loro condanna per le ore a venire.
-Andiamo a pulire la Almost Home, adesso.
-Uh..
Bolivar allunga un paio di passi macinando così i quattro che Mordecai già ha consumato per tornare verso la nave.
-Cos.. Cos'è quello?
Bolivar indica la borsa.
-Te lo dirò domani, Renee Bolivar. Ora pensiamo a quali aree della nave hanno bisogno di essere pulite accuratamente.
Bolivar ne fissa il profilo. Non replica. La affianca e si trova ancora una volta gomito contro spalla, la faccia rivolta nella stessa direzione, camminando verso casa.