Mordecai Adler e Renee Bolivar
percorrono il sentiero lungo il fiume Thasoan, che porta via l'acqua
sporca della polvere di guerra che da poche settimane ha finito di
depositarsi su Timisoara. Sembrano i protagonisti di una leggenda
rimmer il cui titolo includa un gigante, una bambina ed una teiera
magica. Thiago ed Anchorage li precedono, azzuffandosi ogni due
metri, rotolandosi nella terra rossa, mugolando ed abbiando
informazioni geografiche. Helena esplora la zona dall'alto, appesa
centinaia di metri sopra le loro teste.
-Oggi ho riparato due dita, un fegto,
un polmone, tre gambe rotte e ho anche preparato pranzo.
Bolivar guarda il proprio dito rotto ma
decide di non allungare la lista. Lo mette in tasca (senza pensare)
quindi inghiotte un mugolìo roco di dolore.
-Cosa?
Alder volta il capo verso di lui e dal
movimento qualcuno potrebbe pensare lo abbia girato di
trecentosessanta gradi come i gufi. Bolivar lancia un'occhiata ad
Helena.
-Ahm.. Eh. Dici..Dici che lo vede prima
di noi?
Mordecai lo fissa con l'aria impietosa
di un insegnante mai rassegnato.
-Renee Bolivar, Helena ha su di noi un
vantaggio visivo di circa tre virgola settantasette miglia.
-Mmmh..immagino fosse un si?
Si stringe nelle spalle. Mordecai evita
conferme superflue.
-Quante casse hai spostato oggi Renee
Bolivar?
Bolivar la guarda con lo smarrimento
che un mulo da trasporto assumerebbe se improvvisamente venisse
piazzato a fare il contabile.
-Ahm. Taa..tante? Tipo.. parecchie. Più
di..
Tira il dito rotto fuori dalla tasca
per contare il suo operato poco quantificabile.
-Ti sei rotto il dito.
Gli occhi blu si staccano dalla matassa
confusa di numeri.
-Cos..
-Ti sei rotto il dito, Renee Bolivar.
Bolivar osserva il dito in cerca di
informazioni. Il dito non gli risponde.
-Ahmmm..mmh. Mh.
-Ti riparerò il dito.
-Mh. Aye. Cioè.. Si grazie.
Resta con il dito appeso a mezz'aria
incerto sul dove reinfoderarlo. Dopo tre secondi lo usa per
aggiustare il jackhammer in scivolata giù dalla spalla e sopprime un
nuovo mugolìo sofferto.
Il canyon si apre davanti a loro,
rivelando una sagoma scura nella polvere del mezzogiorno. Helena
lancia un grido acuto, richiamando l'attenzione dei due soldati.
Anchorage rizza le orecchie ed allenta le fauci, lasciando andare la
coda di Thiago. Due secondi, quindi si lancia in una corsa
all'impazzata verso Eamon Taylor, le orecchie indietro a puntare come
radar verso i padroni lentissimi, e la lingua di fuori. Il capitano
Taylor viene investito dalla palla di pelo e gioia, ma dopo qualche
istante viene distratto dall'avvicinamento di Mordecai e soprattutto
dal palo di due metri che la accompagna. Si rialza prontamente,
aggiusta la borsa di pelle che porta in spalla e si spazza un poco le
spalle della camicia. Tiene la testa alta, come se gliel'avessero
attaccata sulle spalle col cemento armato.
-Quello è il capitano Eamon Taylor.
Adler indica il capitano.
Renee, avendo intravisto i movimenti di
Taylor, lo imita alla meno peggio, pulendosi il palmo della mano sui
pantaloni. Si fermano a circa un metro di distanza, senza aprire
bocca. Attimi di disagio (per Renee). Occhiate incrociate. Renee tira
su con il naso. Taylor si schiarisce la gola. Adler incrocia le mani
dietro la schiena.
-Questo è Renee Bolivar. Prende pugni
al posto mio.
Taylor sposta lo sguardo chiaro su
Renee. Lo squadra da capo a piedi. L'angolo della bocca fatica a non
cedere, ma il movimento rapido delle narici l'ha già tradito.
-Ahmr. Si, allora eviterò di dartele
di santa ragione stavolta eh? E' uno scherzo.
Mordecai annuisce soddisfatta, senza
spezzare l'ombra di un sorriso. Renee inghiotte una mezza risata,
mentre gli occhi blu si allargano nel riconoscere la parlata larga
del proprio pianeta. Lancia uno sguardo a Mordecai, che non l'ha
informato della provenienza del capitano. Riporta lo sguardo su
Taylor. Indica Mordecai. Indica Taylor.
-Ahm..mma..E' di Blackro.Sei di
Blackrock?
Taylor allarga un sorriso infidamente
simpatico. Gli allunga la destra.
-Dalle retrovie di Oracle ah?
Bolivar si illumina come un ragazzino
ed annuisce, stringendogli la mano con forza.
-Ehh.. Se avessi saputo che avremmo
incontrato gente del nord..Eh. Mi sarei vestito meglio.
Taylor allarga il sorriso, respirando
l'aria di casa, colpito ma non ancora affondato.
-Io sono di Spartaca.
Mordecai annuisce convinta. Taylor e
Bolivar si guardano. Silenzio.
-Mi hai convocata, Capitano.
Renee fissa Thiago, a caccia di
farfalle selvagge.
-Dev..Devo..
Indica il cane.
-Devo. Oehm. Prendere il cane. Eh?
Torno subito.
Si allontana discreto come un bisonte
delle steppe.
-Ti ho convocata, si.
-Hai disubbidito ai tuoi ordini.
-Bhe, sono i miei ordini.
-Però sto disubbidendo anche io agli
ordini. E non sono i miei ordini.
-Gli ordini non valgono più, Kay. I
Freedom Gunners sono stati sciolti.
C'è una caduta invisibile delle
spalle. Qualche millimetro che condensa la fine di qualcosa, l'inizio
di qualcos'altro, la sconfitta, la vittoria.
-Non sei più il capitano dei Freedom
Gunners, Eamon Taylor.
-No. Sono il capitano del sesto Array
della Confederazione.
-E tutto l'equipaggio è stato
inglobato nell'Array?
-Ahm. E' una lunga storia. Diciamo che
abbiamo approfittato della riorganizzazione per dividere gli elementi
non compatbili.
-Avete mandato via i chinos.
Taylor sgrana un poco gli occhi.
-N..no, no no. Ci siamo divisi, ecco.
Mordecai annuisce.
-Ti hanno lasciato da solo?
Eamon incassa il pugno mentale nello
stomaco, sputando un fiotto d'aria con un sorriso. Scrolla la testa.
-Sono a capo di molta gente nuova,
mettila così.
-Va bene.
-..So. Ci hanno piazzati al controllo
di confine fra Boyd's e Phoenix. Il Martes pattuglia i confini
interni.
Il capo della minispartiana si alza
verso di lui, un guizzo opacamente e discretamente speranzoso negli
occhi.
-Posso tornare?
Taylor sgrana un poco gli occhi.
Deglutisce, indietreggia di un passo come se potesse sfuggire a tutte
le aspettative appese nello sguardo del medico. Si gratta la testa.
Guarda la figura di Bolivar agitarsi in lontananza.
-No, soldato Adler.
Bofonchia dopo qualche istante
fissandosi le scarpe.
-Cosa?
-Ho detto di no, soldato Adler.
Preme sulla voce una severità fin
troppo sforzata, appendendoci parole prima che Mordecai possa
replicare di nuovo.
-Voglio che porti al tuo capitano le
coordinate e le chiavi d'accesso della base di Embla.
Le spalle del medico si sono
irrigidite. Lo sguardo continua a scavare imperturbabile dentro la
testa di Taylor, le spalle dritte e le mani ancora giunte dietro la
schiena.
-Agli ordini, capitano Eamon Taylor.
Il capitano Eamon Taylor guarda con
fermezza oltre le spalle di Mordecai e sfila la borsa, porgendola
alla donna. Lei riceve, la sistema sulla spalla sottile, fissandone
gli occhi sfuggenti.
-Non sono..Sicuro delle condizioni.
Potrebbe essere inservibile. Potrebbero volerci troppe riparazioni.
Sono.. Bhe, lo sai. Sono due anni che non ci mettiamo piede.
-Dopo Lee Hayes.
Eamon Taylor digrigna i denti, nemmeno
Mordecai fosse munita di guanti da boxe invisibili. Annuisce.
-Dopo Lee Hayes.
Il silenzio stagna come una coperta
troppo pesante forzata addosso una calda notte d'estate.
-Riferirò le coordinate e consegnerò
le chiavi d'accesso della base di Embla al capitano Jack Rooster.
Annuisce, tranciando i fili ancora
appesi fra una mano e l'altra, fra una mente e l'altra. Indietreggia
di un passo, imitata da Anchorage e dal suo sguardo sperso. La mano
vola alla fronte, il tacco destro sbatte contro il sinistro.
-Orders!
Ma di altri ordini non ne arrivano.
Resta la caraffa di parole ingoiate a forza e ricacciate sotto le
costole.
-Free to go.
Eamon Taylor indietreggia di un passo a
sua volta. Osserva la figura lontana di Renee.
-Saluta..il tuo amico.
Non le lascia il tempo di rispondere.
Volta le spalle e ripercorre la sua porzione di canyon, cercando di
allungare i metri di polvere fra sè ed il medico. Mordecai ne
osserva la sagoma diventare sempre più sottile, ed infine
ondeggiante.
-L'ho preso!
La voce di Bolivar la porta a voltarsi
verso il rocker, che sta tornando sbrodolante dal fume, Thiago
altrettanto fradicio fra le braccia.
-Ancora..ancora tipo.. due.. e poi
c'erano le rapide!
Ansima sorridente, fiero del
salvataggio. Lo lascia a terra, ed il botolo gli si scrolla addosso
prima di fiondarsi verso Adler. Renee si scrolla, e solo quando ha
fermato la testa s'accorge della sparizione del capitano Taylor.
Fissa il medico in modo interrogativo, apre la bocca ma prima che
possa parlare Mordecai ha già deciso la loro condanna per le ore a
venire.
-Andiamo a pulire la Almost Home,
adesso.
-Uh..
Bolivar allunga un paio di passi
macinando così i quattro che Mordecai già ha consumato per tornare
verso la nave.
-Cos.. Cos'è quello?
Bolivar indica la borsa.
-Te lo dirò domani, Renee Bolivar. Ora
pensiamo a quali aree della nave hanno bisogno di essere pulite
accuratamente.
Bolivar ne fissa il profilo. Non
replica. La affianca e si trova ancora una volta gomito contro
spalla, la faccia rivolta nella stessa direzione, camminando verso
casa.